Trifoglio nanissimo e nano: qual è la differenza
I tappeti erbosi: lo scopo e le varietà più diffuse
I prati in giardino sono un'ottima soluzione per rendere le aree esterne più piacevoli, accoglienti e belle da vedere: esistono diverse specie erbacee usate per questi scopi e che si differenziano tra loro per altezza, resistenza e colore. In genere si opta per piante che appartengono alle Graminacee: sono le specie più diffuse e impiegate da anni, in quanto producono in tempi brevi un tappeto erboso compatto, duraturo, resistente e tranquillamente calpestabile. Tuttavia, soprattutto nel caso in cui si voglia avere un risultato particolare o diverso dal solito, si hanno a disposizione valide alternative. Queste soluzioni sono consigliate anche nelle situazioni in cui le classiche Graminacee risultano poco adatte a causa del clima o della composizione del terreno: tra queste riveste una grande importanza il Trifolium Repens, cioè il trifoglio nano.
Il trifoglio nano: le sue caratteristiche e le modalità di coltivazione
Il trifoglio nano ha un'altezza di massimo 10 centimetri a partire da terra: di conseguenza il prato non necessita di tagli e manutenzione regolari.
In questo modo il risultato finale è più facile e semplice da gestire. Il trifoglio nano si caratterizza per essere una pianta tappezzante, che consente di avere un vero e proprio tappeto erboso compatto, fitto e dallo sviluppo veloce per zolle. Questa specie erbosa è una valida alternativa sia alle Graminacee che alla Dichondra, altra pianta erbacea per prati a bassa manutenzione: tra l'altro ne esistono tante varietà differenti per caratteristiche e modalità di sviluppo.
Di conseguenza si può adottare la soluzione che risponde maggiormente alle proprie esigenze.
Il prato fiorisce in primavera, così da avere una soluzione di grande impatto estetico; allo stesso tempo si spargono sementi per rendere più ricco il tappeto erboso la bella stagione precedente. Il trifoglio nano appartiene alle Leguminose (Fabaceae) e quindi tra le radici si sono annidati batteri che fissano nel terreno l'azoto dell'aria: di conseguenza non è necessario effettuare concimazioni per reintegrare le sostanze nutritive nel terreno.
Al contrario, lo stato dell'area migliora con il passare degli anni. Allo stesso tempo il tappeto erboso non deve essere innaffiato spesso perché la pianta predilige le zone asciutte, anche se lo sviluppo avviene senza problemi in qualunque genere di terreno. Inoltre non risente in alcun modo di posizioni poco soleggiate oppure all'ombra.
È preferibile effettuare la semina nel mese di aprile. I semi di questa specie si possono trovare facilmente in molti negozi diversi, dai garden center ai vivai, dai centri giardino alle floricolture; in alternativa l'acquisto è effettuabile attraverso internet.
Il trifoglio nanissimo: le caratteristiche della specie
Il trifoglio nanissimo è una varietà del comune Trifolium repens e si differenzia da tutte la altre cultivar per le sue capacità tappezzanti veramente elevate e per il fatto di avere un'altezza veramente ridotta. Il suo portamento, quindi, consente di evitare tosature e quindi il tappeto erboso è a bassa manutenzione.
Si tratta di una specie perenne e molto resistente: infatti non risente dell'aridità estiva e mantiene sempre un aspetto morbido e piacevole alla vista. In genere il prato è poco calpestabile, ma è molto fitto perché la pianta ha un andamento strisciante. Tra l'altro il trifoglio nanissimo appartiene al genere delle leguminose e quindi si adatta in maniera perfetta a varie tipologie di terreno e di clima.
Allo stesso tempo le radici svolgono due azioni contemporanee: reintegrano l'azoto nel terreno e sono perfette per mettere in pratica un'azione di trattenimento del terreno.
Per questo sono indicate per scarpate e per pendii. Il periodo migliore per la semina del trifoglio nanissimo è la primavera, anche se si ottengono ottimi risultati anche in autunno.
Per prima cosa si effettua la preparazione del terreno fino a 20-25 centimetri di profondità usando una vanga; poi si livella la superficie usando un rastrello. A questo punto si effettua la semina a spaglio dei semi di trifoglio nanissimo, facendo attenzione a distribuire gli elementi in maniera uniforme con passaggi incrociati. Quindi si rulla il terreno e lo si innaffia regolarmente finchè le piantine non si sviluppano.