Porro
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Semi di Porro
Nome botanico: Allium porrum
Il porro, una pianta erbacea biennale, rappresenta una vera fonte di benessere per il nostro organismo.
Origini e storia
Conosciuto fin dall'antichità, sia dai Romani che dagli Egizi e dai greci, è una risorsa dell'area mediterranea, il suo luogo di origine. Le fonti lo attesterebbero, con maggior precisione, nella zona del Vicino Oriente. Alcuni studiosi, ne hanno ipotizzato un'origine Celtica, ma senza certezza.
Sicuro, invece, il suo impiego nel 2000 a.C. presso gli Egizi. Fu proprio grazie a loro, e ai loro commerci, che l'ortaggio cominciò a essere impiegato nell'area greco-romana, così da arrivare fino a noi. Appartiene alla grande famiglia delle Liliaceae, di cui fanno parte, tra le altre, anche l'aglio e la cipolla. L' Allium porrum, nome scientifico che lo identifica, presenta diverse varietà, le quali differiscono per lunghezza, robustezza, intensità del gusto e coltivazione.
Le varietà più diffuse, attestate in Italia sono cinque: il Grosso corto d' estate, il Grossissimo di Rouen, il Lungo gigante d' inverno d' Italia, il Mostruoso di Carentan e il famosissimo Cervere. La sua coltivazione si è sviluppata soprattutto nelle regioni del centro Italia e in Piemonte, specialmente a Chivasso.
Proprietà nutritive e benefici del Porro
È certamente un ortaggio ricco di proprietà a cominciare dall'alto valore nutrizionale. Essendo poco calorico è indicato nelle diete ipocaloriche, fornendo un notevole apporto di vitamine e acqua. Seppur in quantità ridotte, è una fonte di Magnesio, Manganese, Potassio, Silicio, Sodio ed essenza di sulfo-azotata.
Sin dall'antichità sono note le sue proprietà medicinali, per l' efficacia contro gli ascessi e punture di api e zanzare. Nonché le sue proprietà diuretiche, per curare l' artrite, le affezioni renali, la stitichezza e prevenire l'arteriosclerosi. Insomma, una pianta dalle innumerevoli caratteristiche, a cui si aggiungono un gusto aromatico e le molte proprietà organolettiche. Addirittura la sua acqua di cottura, ricca di sali alcalini, equivarrebbe alle cure termali.
Utilizzo del Porro in cucina
Proprio per le peculiarità sopracitate, l'ortaggio viene impiegato nella cucina di numerose culture, in particolare l' Italia e la Grecia presentano numerose ricette, in cui compare da protagonista. Usato in tutte le sue varianti, ben si adatta alle richieste crescenti di una cucina vegetariana e vegana.
Nell'ultimo caso, alla buonissima crema di porro, realizzata con brodo vegetale, farina, olio extra vergine d' olivo e crostini, basterà sostituire il parmigiano reggiano con del lievito in scaglie, e il gioco è fatto. Ottimo gustato lesso, con un filo d'olio, può anche essere usato per i soffritti in sostituzione dalla cipolla o dell'aglio. Il sapore, decisamente più dolce, è ideale per i palati più delicati. Per apprenderne al meglio il suo largo impiego bisogna sbizzarrirsi con le zuppe, regine dell' inverno, dove mescolato al farro e orzo, arricchirà di gusto le vostre pietanze.
Curiosità
Sono molte le citazioni di letterati e personaggi illustri, i quali ci forniscono pensieri e idee sul porro, nelle società passate. Il grande storico romano Plinio cita l'ortaggio, vantando i suoi numerosi benefici. Ci informa, inoltre, della passione dell'imperatore Nerone, attraverso aneddoti e racconti. Secondo gli antichi romani la pianta aveva effetti afrodisiaci. Essendo un popolo avvezzo ai piaceri terreni, è facile dedurne un largo impiego.
Persino, nel Medioevo la sua fama non si è arrestata, bensì ampliata. La prima grande scuola medica, che vide in quegli anni il suo sviluppo nella città di Salerno, ribadì tutte le proprietà erboristiche, consigliandone l'utilizzo per problemi medici. Una notizia piuttosto curiosa, attesterebbe nel XVI secolo, una visione di Giordano Bruno, il quale idealizzava nel porro un simbolo fallico, addirittura credendolo in grado di trasformarsi nel seme dell'uomo.
Potremmo citare ancora molti altri casi, ma per concludere questo excursus concluderemo con una citazione d'oltralpe, attribuita al medico Jacques du Four de la Crespèliere, sostenitore, in diversi suoi scritti, delle qualità della pianta. “Approfondito l'argomento sarà difficile guardare l'Allium porrum con gli stessi occhi di prima, senza considerare la grandezza, che si racchiude in tanta semplicità”.