Semi coriandolo: come coltivarlo e quali utilizzi può avere
Facile da coltivare, deliziosa in molti piatti
Nota fin dall'antichità, questa piantina aromatica dall'apparenza fragile e molto somigliante al prezzemolo è di facile coltivazione e - se seminata nella giusta epoca e nel clima adatto - cresce rigogliosa senza particolari problemi.
Oltre alle foglioline, anche i semi di coriandolo possono essere sfruttati in cucina. Appartiene alla stessa famiglia di finocchio, aneto e prezzemolo, aromatiche delle Ombrellifere con cui ha in comune l'alta percentuale di contenuto di oli essenziali.
Classificata da Linneo nel 1753 con il nome di Coriandrum sativum, già Plinio nella sua "Naturalis Historia" la cita e lo scrittore latino Apicio ne parla in una sua raccolta di ricette, nominandola come ingrediente per una salsa. Questa essenza aromatica prenderebbe il proprio nome da quello greco della cimice, di cui varie sue parti verdi avrebbero l'odore, mentre un'altra etimologia collega la parola alla pupilla, che i semi di coriandolo ricorderebbero. Il luogo di provenienza originario è incerto ma ci sono raffigurazioni dell'antico Egitto che ne mostrano immagini, ed è citata anche in testi greci risalenti al periodo compreso fra il 1500 e il 1050 avanti Cristo.
In realtà, i semi del coriandolo attecchiscono facilmente in ogni clima temperato e subtropicale, e la pianta era diffusa e largamente sfruttata già in tempi molto antichi nell'intera area mediterranea, specie nelle regioni costiere.
Coltivazione dei semi di coriandolo
Semina e coltivazione dovrebbero avvenire in un clima temperato, con temperature già abbastanza alte ma non eccessive, perché questa pianta teme sia le gelate - non sopravvive al freddo, a differenza per esempio della rucola - sia il grande caldo, da cui la fioritura sarebbe troppo anticipata.
L'epoca più adatta naturalmente varia con le annate e secondo le regioni ma idealmente va da marzo a maggio, in piena terra (questa essenza non gradisce essere trapiantata), su terreni leggeri e permeabili esposti a mezz'ombra per una parte della giornata.
Si semina in file distanti circa 30 cm, ad una profondità di 0.5/1 cm e si annaffia con abbondanza, avendo cura di mantenere il terreno sempre umido ma non zuppo. Dai semi del coriandolo spunterà in 2 o 3 settimane una piantina tutto sommato resistente, ma sensibile agli attacchi fungini in caso di umidità eccessiva, con conseguente indebolimento generale che potrebbe anche facilitare gli attacchi dell'afide specifico.
Poiché del cilantro - nome con cui nei paesi di lingua spagnola è chiamata la pianta - si usano prima di tutto le foglie fresche, si consiglia di ripetere la semina ad intervalli regolari, per intensificarne la produzione e averne una disponibilità costante. Una volta che le piantine hanno raggiunto un'altezza di circa 5 cm, si può procedere ad una leggera concimazione a base di azoto, estirpando manualmente gli esemplari cresciuti troppo a ridosso degli altri, e che comunque possono già essere consumati. La raccolta può iniziare quando le pianticelle nate dai semi del coriandolo sono arrivate a 10 o 15 centimetri; il taglio si fa fino a circa 1/3 dell'altezza e nel normale ciclo di vita - che è annuale - dovrebbero essere possibili altri due/quattro tagli. Poiché solo le foglie più giovani sono commestibili - le più vecchie sono amare - una volta iniziata la fioritura si dovrà passare a sfruttare la produzione di semi di coriandolo, perché non saranno più prodotte foglie nuove.
Per raccogliere i semi del coriandolo, una volta che le ombrelle sono seccate, esse si scuotono dentro ad un sacchetto oppure si sgranano manualmente. In alternativa, le sementi possono essere lasciate cadere sul terreno, in modo che si seminino naturalmente da sole, sempre ricordando però che la pianta non resiste alle gelate.
Impiego delle foglie e dei semi di coriandolo
Tutte le parti della pianta sono molto aromatiche, ma pare che ad alcuni il loro odore e gusto piuttosto particolari non sia assolutamente gradito. Chi ne ama fragranza e sapore può invece goderne in una varietà di piatti e di accostamenti tipici soprattutto delle cucine sudamericane e di quelle mediorientali.
I semi macinati finemente producono una polvere color ocra che aggiunta a sale, cubetti di cipolla e succo di lime crea - insieme a pomodori tagliati a pezzetti - un classico condimento in cui si intingono i nachos, le "patatine" di mais della cucina messicana.
Un altro classico accostamento è nel condimento per il pesce grigliato, sempre insieme a succo di lime o limone e aglio. La polvere di semi di coriandolo si trova anche impiegata in certi salumi, nel "garam masala" e in altri condimenti della cucina indiana, mentre le foglie fresche possono idealmente accompagnare tutti i tipi di insalata verde consumati sulle nostre tavole.