I concimi azotati: quali sono e come agiscono sulla crescita della pianta
Occorre ricordare che le esigenze nutritive delle piante sono piuttosto semplici: le piante sintetizzano le sostanze che servono al loro nutrimento partendo da composti semplici, presenti nell'aria e nel terreno.
Queste sostanze rappresentano la materia grezza a partire dalla quale il vegetale elabora i propri alimenti.
I tessuti vegetali sono composti da carboidrati, grassi e proteine, il cui funzionamento viene coordinato da un gran numero di enzimi. La pianta ha quindi bisogno di grandi quantità di carbonio, idrogeno e ossigeno, che trae dall'anidride carbonica presente nell'aria e nell'acqua. Tutti gli altri elementi devono essere forniti dal terreno e, alcuni di questi, entrano nella sostanza organica elaborata dai vegetali e vanno a costituire il corpo della pianta. Purtroppo, l'azoto non è presente nel terreno in quantità sufficienti al fabbisogno delle piante. Da qui nasce l'importanza dei concimi azotati.
L'effetto dell'apporto di azoto si può constatare dalla crescita fogliare rigogliosa e dalla colorazione più vivace delle foglie, organi della fotosintesi.
Le carenze di azoto si manifestano, al contrario, con un accrescimento stentato della pianta, con possibilità di gravi menomazioni all'apparato riproduttivo e diversi altri squilibri a livello cellulare, che determinano ingiallimento delle foglie, fino alla necrosi dei rami più giovani.
L'eccesso di azoto è altrettanto dannoso per i vegetali, poiché anche un'elevata rigogliosità può essere sintomo di squilibrio e può portare ad una minore resistenza alle avversità. Con i concimi azotati non bisogna eccedere. Infatti lo sviluppo esagerato dell'apparato fogliare non corrisponderà ad un adeguato sviluppo dei tessuti meccanici, riducendo la resistenza statica della pianta.
I frutti avranno un peggioramento qualitativo, con una diminuzione della percentuale zuccherina e, invece, un accumulo dannoso per l'alimentazione degli ioni nitrici, dovuto all'impossibilità di metabolizzare tutto l'azoto.
L'eccesso di nitrati non è pericoloso solo perchè entra nei cibi, ma anche in quanto questi composti, altamente dilavabili, finiscono nelle falde acquifere inquinandole e alterando gli equilibri ecologici. L'azoto molecolare (formula N2, il simbolo N deriva dal latino Nitrogenium) allo stato puro si trova in forma gassosa, come costituente biochimico invece, o anche come composto inorganico, per poter essere utilizzato deve trovarsi legato ad altre molecole cosa che succede nei concimi azotati.
La forma che la maggior parte delle piante riesce ad apprezzare meglio è quella nitrica, ma alcune specie, come l'avena, il riso e il mais, rispondono bene a quella ammoniacale. Le piante leguminose, invece, riescono ad utilizzare alcuni batteri (Rhizobium) con i quali hanno uno scambio simbiotico da cui, in cambio di energia e poche sostanze nutritive, ottengono azoto organico direttamente utilizzabile.
Oltre alla forma ammoniacale e nitrica, i concimi azotati possono essere forniti come urea e come azoto organico. L'azoto nitrico (NO 3-) è quello più facilmente assimilabile ma anche più facilmente soggetto a dilavamento. Per questa ragione si somministra in dosi moderate e possibilmente frazionate nel tempo, in fase di pronto intervento o emergenza e, soprattutto a terreno asciutto.
Viene commercializzato in forma di Nitrato di sodio o Nitrato di calcio, più adatto ai terreni carenti di calcio. L'Azoto ammoniacale (NH4+) è a media cessione (45-50 giorni) e grazie alle piccole dimensioni del colloide, è sottratto al dilavamento. Si usa in copertura, ovvero in post semina quando la pianta ha germogliato ma non ha ancora fruttificato.
Questi concimi azotati si trovano in forma di Ammoniaca anidra, Solfato d'ammonio, Nitrato ammonico e Solfonitrato ammonico, ognuna con valenze diverse a seconda del tipo di terreno. L'azoto ureico è a lentissimo rilascio e si utilizza per le concimazioni di fondo, è il più vicino alla forma organica che è quella ottenuta dalla decomposizione delle sostanze biologiche presenti nel suolo. Estremamente solubile in acqua, solo a seguito della completa idrolisi del colloide, l'azoto si distribuisce omogeneamente nel terreno dove non lascia residui acidi.