Segni particolari della Vinca e le sue caratteristiche
La vinca è un gruppo di specie note con il nome di “pervinca” e che sono originarie della zona dei tropici e dell'Europa: le varietà sono molto diverse tra loro e possono essere erette oppure striscianti.
Ne esistono sette, che possono avere dimensioni più o meno grandi. In ogni caso sono piante da fiori basse, appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae, perenni e dotate di fiori dal caratteristico colore. Non si sa bene quale sia l'origine del nome “vinca”, anche se le ipotesi fatte si riferiscono a due diverse parole latine: nel primo caso il termine deriverebbe da “vincus”, che significa “flessibile” ed è legato al fatto che i fusti della pianta sono flessuosi e sottili. Invece la seconda ipotesi fa derivare il nome scientifico della specie da “vincire” che significa “legare”, in riferimento all'apparato radicale che ancora che ancora saldamente la pervinca al suolo.
La vinca viene detta anche “occhio di bimbo”, “pervinca del Madagascar” o “promessi sposi”: questi soprannomi sono nati perché nel linguaggio dei fiori la pianta indica fedeltà nei rapporti e perché sui cinque petali che compongono la corolla vi è un occhio di colore diverso.
Proprio per il suo aspetto particolare la vinca è molto impiegata come pianta ornamentale: ha foglie brillanti e lucide, in alcune varietà solcate da venature decisamente vistose; fiori dalle numerose tonalità e sviluppa la tendenza a crescere in cespugli compatti che possono raggiungere anche 60-80 cm di diametro. Per questo è facile trovarla a bordare aiuole, sentieri, vialetti e balconi.
A causa del contenuto di vincristina risulta tossica e può provocare nausea, febbre e vomito nelle prime 24 ore a partire dall'assunzione. I sintomi tardivi possono comportare insonnia, cefalea, allucinazioni, convulsioni e, in casi gravi, anche il coma.
Come coltivare e curare la pianta di vinca
La vinca è una pianta robusta e sempreverde, che si adatta bene a ogni tipologia di terreno: tuttavia per avere condizioni ideale è preferibile piantarla in un mix di torba terriccio e terra da giardino. In alternativa vanno bene terreni drenati e soffici, ottenuti mischiando terreno fertile, sabbia e terra di foglie.
Le irrigazioni devono essere abbondanti nei mesi estivi (da maggio al termine di agosto), ma senza creare ristagni che possano far marcire le radici. All'acqua va aggiunto ogni 15-20 giorni del concime. Al tempo stesso i prodotti devono avere un alto contenuto di potassio ed essere specifici per le piante da fiori. Per quanto riguarda il periodo vegetativo (dagli inizi della primavera a metà autunno) va somministrato un concime ricco di azoto ogni 14 giorni.
L'aspetto a cespuglio della vinca è accentuato da potature che vengono effettuate quando i fiori fioriscono: si consiglia una cimatura, così che i fusti abbiano un altezza di 10 cm e si favorisca una fioritura abbondante nella futura stagione. Anche se è una pianta resistente, la vinca è sensibile alle basse temperature, soprattutto le specie originarie dei tropici: per questo si consiglia di coltivarla in vaso e portarla al riparo in casa, se d'inverno i valori scendono al di sotto dei 1°C. In estate, invece, le piante d'appartamento vanno esposte al sole, così che possano svilupparsi meglio. È molto difficile che vengano colpite da malattie e parassiti, tuttavia è bene fare attenzione al fatto che non si formino ristagni nel terreno o nel vaso.
Infatti in questi casi è molto facile che si creino muffe sulle radici e che la pianta rimanga danneggiata o addirittura muoia.
Curiosità sulla vinca
La vinca è una specie molto apprezzata per i tappeti erbosi colorati che forma in primavera.
Dai fiori deriva il nome del “colore pervinca”, una sfumatura particolare di azzurro-violetto. Indica armonia spirituale e amicizia, mentre donare un mazzo di pervinche rosa, viola o azzurro lilla è una dichiarazione d'amore al destinatario. Tra l'altro durante il Medioevo è ancora oggi nel folklore popolare le pervinche servono per preparare filtri d'amore. Anche per questo motivo la tradizione voleva che questi fiori fossero sparsi al passaggio degli sposi.
In Italia la vinca era anche un fiore funebre, perché se ne facevano ghirlande da posare sulle bare dei morti bambini.