Come coltivare lo scalogno: in vaso e nell'orto
Non è proprio una cipolla
Il bulbo somiglia alla cipolla, e anche la pianta, le infiorescenze a ombrello e il sapore sono molto simili. Ma lo scalogno non è una cipolla. È senza dubbio molto meno comune, più delicato e più pregiato delle cipolle, con cui ha in comune la famiglia di appartenenza, cioè quella delle Liliaceae o - secondo la classificazione attuale - delle Amaryllidaceae.
La pianta è alta al massimo 30 centimetri e il bulbo tondeggiante è in realtà composto da alcuni bulbilli contenuti al suo interno, per un diametro totale massimo di 5 centimetri e un peso pari a quello di 3 o 4 spicchi d'aglio. Ce n'è anche una varietà allungata la cui forma ricorda un fuso di arcolaio o una coscia di pollo, che dà il nome a questo scalogno.
Il suo sapore è più aromatico di quello della cipolla; ricorda allo stesso tempo l'aglio ma è più delicato di quest'ultimo. Ecco perchè viene di solito preferito in piatti nei quali si ricerca un sapore riconoscibile ma non troppo deciso. Procura inoltre meno problemi di alito fastidioso e le foglie giovani possono essere utilizzate tritate crude al posto dell'erba cipollina.
Un altro vantaggio della coltivazione dello scalogno è quello di poter essere coltivato sia in pieno campo sia in vaso.
Varietà, caratteristiche e coltivazione nell'orto
Diffuso in Europa dall'XI secolo probabilmente a partire dalla città di Ascalona (da cui il nome deriva) nell'attuale stato di Israele, o forse proveniente da Iran e Afghanistan, lo scalogno è in realtà già citato nel Capitolare "De villis" di Carlo Magno, che ne raccomanda la coltivazione.
Si propaga da seme (scelta però meno praticata e diffusa) o da bulbo e richiede in ogni caso un terreno ricco di minerali e sciolto, un'irrigazione piuttosto abbondante - ma ragionevole - e molto sole.
Se si parte da seme, in primavera (o comunque circa un mese prima delle ultime gelate) si prepara il terreno sarchiandolo, ripulendolo da detriti e irregolarità fino a circa 30 centimetri di profondità e lo si arricchisce con concimi minerali, cercando di mantenere un pH compreso fra 6 e 7.
I semi si dispongono in file a circa 1,5 cm di profondità nel terreno, a una distanza di 20/30 cm tra le file e di 12/15 cm fra pianta e pianta. Bisogna avere pazienza perché lo scalogno può impiegare da 10 a 30 giorni prima di spuntare, e richiede temperature costanti e abbastanza alte: intorno ai 20/25°C per la germinazione, un massimo di 30°C per la crescita.
Se le piantine spuntano a distanza regolare e la coltivazione non è molto estesa, non dovrebbe esserci bisogno di diradarle (si strappano a mano), mentre una leggera pacciamatura di corteccia può aiutare a controllare le erbacce e a mantenere costante l'umidità. Quest'ultimo fattore è particolarmente importante, perché lo scalogno cresce bene in un terreno sempre abbastanza fresco ma assolutamente non fradicio d'acqua, che può provocare marciume. È meglio quindi attendere che il terreno sia quasi asciutto prima della seguente irrigazione. Fra le malattie a cui è soggetto ci sono infatti la fusariosi e i danni provocati dal fungo botrytis; inoltre, altre malattie sono causate da insetti e sono anche possibili problemi dovuti alla peronospora. Se però tutto va bene, in 3 o 4 settimane (anche meno per lo scalogno coltivato da bulbo) le piantine dovrebbero essere pronte per la raccolta dei fusti, mentre per ottenere i bulbi veri e propri esse vanno lasciate nel terreno fino all'autunno, per un periodo totale di 4 o 5 mesi.
In quel caso, si possono nel frattempo tagliare alcuni centimetri di foglia (da utilizzare al posto dell'erba cipollina), da usare fresca nelle insalate. Inoltre, il taglio può essere ripetuto un paio di volte.
Coltivare lo scalogno in vaso
Se non c'è bisogno di una coltivazione estesa, non abbiamo più spazio nell'orto o anche solo per divertimento, si può provare a coltivare questo ortaggio in vaso. Come per la coltura in piena terra, non c'è bisogno di una grande profondità e qualunque varietà - rossa, Jersey, bianca, di Romagna - è ugualmente adatta.
Si interrano i bulbi in un vaso con terriccio ben bagnato e precedentemente mescolato a del fertilizzante minerale, ad una profondità di circa 2,5 cm e a una distanza di 3/5 cm gli uni dagli altri.
La futura piantina deve essere esposta il più possibile alla luce, e con un po' di fortuna, dopo sole due settimane, dovrebbero spuntare i germogli di scalogno.
Come per la coltivazione in pieno campo, dopo qualche altro giorno si può tagliare qualche centimetro delle foglie verdi e aromatiche, considerando però che questo può incidere sullo sviluppo del bulbo. Oppure, si può lasciare che il bulbo si sviluppi indisturbato fino alle massime dimensioni e alla conclusione del ciclo vegetativo per quell'anno.