Come coltivare e curare la pianta aromatica dell'origano
L'origano è una piccola pianta aromatica che, a seconda della varietà, si trova sotto forma di arbusto dall’altezza ridotta o di erba: infatti comprende tra le 45 alle 50 specie, tutte originarie dell’area mediterranea. Ciò si spiega facilmente con il fatto che la pianta appartiene alla macchia mediterranea e che si sviluppa rapidamente e in piena salute in questo clima.
L’origano fa parte della famiglia delle Lamiaceae e tra le varietà più famose vi è l’origano comune e l’origano majorana, detto anche maggiorana.
Proprio per il fatto di appartenere all’area del Mediterraneo e di avere sia un sapore stimolante che un profumo molto intenso, risulta tra le piante aromatiche il cui utilizzo è maggiormente diffuso nella cucina mediterranea. Infatti viene utilizzato comunemente per insaporire sughi, salse, torte di verdura, pizze, ma viene sparso anche sulle carni e sui piatti a base di pesce. In particolare il suo uso è davvero rilevante nella cucina siciliana e in quella dell’Italia meridionale continentale.
Tuttavia questa pianta ha molte altre destinazioni d’uso: ad esempio l’origano è sempre stato conosciuto fin dall’antichità per le rilevanti proprietà terapeutiche: la sua composizione nutrizionale si basa, oltre che sulle vitamine, i sali minerali, le proteine e i carboidrati, sui fenoli carvacrolo e timolo. Per questo possiede proprietà analgesiche, antalgiche, antispasmodiche, stomatiche e antisettiche. In più è un ottimo espettorante e tonico, tanto che l’olio essenziale ricavato dalle sue foglie risulta un prodotto fondamentale nell'aromaterapia. Allo stesso tempo mettendo in infusione le foglie si ricava un infuso consigliato in caso di emicranie, tosse e disturbi digestivi. Dato che è anche un buon antinfiammatorio lo si assume anche per combattere i dolori di origine reumatica. Proprio per le sue capacità terapeutiche l’origano viene associato nel linguaggio dei fiori all’idea di sollievo e salute. Il suo odore penetrante lo rende anche un ottimo repellente per le formiche. Su impulso della Regione Sicilia è stato classificato all’interno dei PAT (Prodotti agroalimentari tradizionali italiani) come prodotto tipico siciliano.
La coltivazione dell'origano: cosa c'è da sapere
Il nome della pianta deriva da due parole greche: la prima è “oros”, che significa monte, mentre la seconda è “ganaos”, il cui significato è letteralmente mi piace. Questo indica chiaramente che la pianta cresce preferibilmente a una certa altitudine o in montagna, comunque nelle zone assolate. Infatti per l’origano è l’ideale il clima mediterraneo.
Per quanto riguarda il terreno, questa pianta risulta molto resistente, così si trova bene sia nel terreno alcalino che in quello acido; l’importante è che non vi siano ristagni d’acqua che provochino marciumi e muffe nelle radici. In pratica si può dire che, se è drenato, qualunque terreno può essere usato per seminarvi l’origano.
Dal punto di vista del clima bisogna dire che le piante sopportano molto bene e senza problemi sia siccità che le temperature molto basse: quindi non vi sono indicazioni stringenti per quanto riguarda la zona climatica di coltivazione. In alternativa, è anche possibile piantare l’origano in vaso e trasportare la pianta all’interno o all’ombra rispettivamente durante i rigidi mesi invernali e per proteggerla dall’afa estiva.
Come si coltiva questa pianta aromatica?
Quando si decide di coltivare l’origano bisogna tener presente che vi sono due modi diversi per procedere: entrambi sono ugualmente validi, tuttavia le tecniche e i tempi sono differenti.
Nel primo caso si fanno sviluppare le piantine in inverno nel semenziario: prima di tutto si stende sul fondo del contenitore un sottile strato di torba. Qui si piantano i semi da ricoprire con terriccio. Le piantine spuntano dopo una decina di giorni e la messa a dimora nell’orto avviene a marzo: è bene che siano piantate in una zona soleggiata a trenta centimetri di distanza l'una dall'altra.
Nel secondo caso si piantano i semi direttamente nell'orto o nel campo in primavera: si vanga e si fertilizza il terreno, quindi si spargono i semi, li si ricopre e li si annaffia. Le piantine iniziano a spuntare dopo una quindicina di giorni. Proprio per il fatto che la semina avviene in maniera sparsa, anche la crescita avviene in maniera disordinata: di conseguenza, è necessario fare un'operazione di sfoltimento.