Semina prato: come scegliere il tappeto erboso più adatto alle tue esigenze
Il manto erboso in giardino è un'ottima soluzione sia dal punto di vista estetico che da quello pratico: infatti permette di filtrare l'acqua piovana, assorbirla nel terreno e incanalarla perché possa essere raccolta dalle falde idriche sotterranee. In questo modo si evita la formazione di fango e di ristagni d'acqua. La semina del prato è un'operazione molto semplice, che tuttavia deve essere preceduta da alcuni lavori preliminari: innanzitutto si deve ripulire il terreno da pietre, ceppi ed erbe infestanti estirpandole alla radice. Quindi si dissoda l'area fino a 20 cm di profondità usando una vanga in modo che il terreno sia friabile. Se è troppo drenato va aggiunta della materia organica, mentre in caso contrario si aggiunge sabbia.
Nel caso che sia presente il vecchio tappeto erboso, si devono estirpare alla radice tutte le piante oppure usare due settimane prima un diserbante sistemico. A questo punto si compatta il terreno e lo si spiana con un rullo per eliminarne le irregolarità: l'operazione va fatta più volte passando sull'area in direzioni diverse incrociate. Per un paio di settimane il terreno va lasciato incolto ma sempre pulito e, dopo aver sparso un fertilizzante granulare al fosforo si può passare alla semina del terreno vera e propria.
La scelta del tappeto erboso
Prima di effettuare la semina del prato bisogna scegliere quale sia il tappeto erboso più indicato per le proprie esigenze: vanno pertanto considerati il clima della zona in cui si abita e il risultato che si vuole ottenere.
Sul mercato infatti si trovano 5-6 varietà base differenti tra loro, che possono dare vita a un prato ornamentale oppure calpestabile.
In ogni caso la semina del prato va effettuata con elementi di qualità, così che il risultato finale non sia a chiazze.
Ad esempio la tipologia dell'erba alta viene adottata per lo più nelle aiuole, mentre se si vuole ottenere il classico prato all'inglese, si deve optare per una varietà liscia e rasata. In genere la semina del prato impiega le specie erbacee spontanee da giardino appartenenti alla famiglia delle Graminacee in quanto resistono bene sia alla siccità e alle alte temperature che a una notevole umidità. Quelle più diffuse sono la Festuca Arundinacea, la Festuca Elatior, la Gramigna, la Poa Pratenis, il Lolium e la Dattile. In questo modo si ottiene tutto l'anno un tappeto erboso rigoglioso e di un bel verde scuro.
Se si vuole una soluzione simile al prato all'inglese, si può piantare la dicondra oppure il trifoglio nano: infatti, non essendo Graminacee, si caratterizzano per un'altezza uniforme di solo un centimetro. Ciò si spiega con il fatto che queste piante non crescono e quindi si evita la parte di manutenzione relativa ai tagli; tuttavia è preferibile optare per la semina di questo prato se l'area non è calpestabile o se è interessata da passaggi limitati.
In questo modo si evita di rovinare le piantine. Quando si sceglie la varietà per la semina del prato bisogna considerare anche le condizioni climatiche ideali per la varietà in questione: ad esempio lo stile inglese adotta un'erba adatta a un clima freddo e umido in quanto originaria del nord Europa. Di conseguenza, se viene piantata in Italia, necessita di una manutenzione regolare e costante: l'irrigazione deve essere abbondante e giornaliera, mentre la rimozione delle erbacce infestanti è costante per avere un tappeto erboso sempre compatto e perfettamente liscio. Infine va effettuata una regolare somministrazione di fertilizzanti naturali.
La semina del prato e le miscele
La semina del prato avviene per lo più agli inizi dell'autunno, in giornate non troppo umide o ventose. Se si effettua l'operazione in estate o in primavera si hanno controindicazioni come le alte temperature e le erbacce. La semina del prato può essere fatta con una seminatrice o a mano e in genere per un metro quadrato di terreno occorrono 50 grammi di semi.
I costi si aggirano in media sui 30 centesimi per metro quadro, tuttavia i prezzi variano in base alle varietà scelte. Una soluzione molto apprezzata è rappresentata dalle miscele di semi, che consente di sfruttare i punti di forza di varie tipologie. Una delle miscele più diffuse a bassa manutenzione è quella composta per l'80% da Festuca e per il restante da Loietto e Poa Pratese.