Segreti e suggerimenti per coltivare il tuo prato di dicondra nana

Che cos'è la dicondra nana

La dicondra nana è una specie erbacea delle Convolvulaceae: cresce rigogliosa e vigorosa senza necessitare di tanta manutenzione e per questo è molto diffuso il suo utilizzo per creare tappeti erbosi e prati. Infatti non soffre se viene calpestata o schiacciata, anche perché può autorigenerarsi velocemente.

È stata introdotta nel settore del giardinaggio negli anni Ottanta proprio come valida alternativa alle graminacee, fino a quel momento le specie più usate per i prati.

La dicondra nana si caratterizza per formare tappeti erbosi molto compatti e, per l'appunto, decisamente bassi: infatti le piante non superano i 3 centimetri di altezza. Perenne e strisciante, risulta molto decorativa in quanto ha piccole foglie rotonde color verde chiaro e fiori bianco-gialli.

La dicondra nana è molto apprezzata perché si diffonde facilmente, resiste molto bene al freddo e non necessita di frequenti tosature e innaffiature. Infatti si adatta alla perfezione sia nei terreni normali che in quelli poveri di acqua e di sostanze nutritive, all'ombra, in posizioni soleggiate e nelle località con aria salmastra.

Questa estrema versatilità e resistenza si spiega con il fatto che la pianta possiede le caratteristiche di una vera e propria specie infestante pur non appartenendo a questo genere: di conseguenza attecchisce ovunque.

Le destinazioni d'uso della dicondra nana e la coltivazione

La dicondra viene usata soprattutto per sentieri e tappeti erbosi, ma si adatta molto bene alle fessure delle beole e dei lastricati. In particolare è una pianta perfetta per il giardinaggio ornamentale di precisione, ad esempio per i giardini moderni e quelli giapponesi. Ne esistono diverse varietà, che negli ultimi anni sono state incrociate tra loro per avere ibridi ornamentali: quelli più diffusi hanno una crescita cascante o fiori colorati.

La coltivazione della dicondra nana avviene per semina oppure impiantando nel giardino zolle precostituite che si diffondono in una o due stagioni con uno stolone. In pratica si posano le zolle precoltivate a un paio di centimetri sotto il prato stesso e si aggiunge torba leggera.

Come coltivare un prato di dicondra nana

La creazione di un prato di dicondra nana avviene nella maggior parte dei casi per seme: questi vanno sparsi a pioggia e a spaglio sul terreno, dopo averlo vangato ed eventualmente affinato nel caso che sia composto da terra di riporto povera e arida. Volendo si può anche aggiungere sotto al terriccio uno strato drenante per evitare ristagni d'acqua. Il periodo migliore per la semina va dai primi di aprile a metà del mese di maggio.

Dopo aver seminato si rulla il terreno, così che il seme aderisca bene alla terra. Quindi si ricopre il tutto con terriccio ricco di humus oppure di sabbia di fiume: quest'ultima soluzione serve per avere un buon drenaggio. Nelle prime settimane dopo la semina si deve innaffiare regolarmente il terreno per mantenerlo umido: in questo modo si favorisca la germogliazione. Una volta che le piantine iniziano a spuntare si diminuisce la frequenza delle irrigazioni.

Il prato di dicondra nana necessita di una manutenzione basilare: con la semina a fine aprile si può effettuare un taglio a metà giugno. Nei mesi più caldi dell'estate, nel caso che il tappeto erboso sia esposto al sole tutto il giorno, si consiglia di irrigare il terreno la mattina presto oppure la sera tardi.

Per quanto riguarda la concimazione del prato, gli interventi sono quattro e si suddividono nell'arco dell'anno: in ogni caso vanno effettuati in assenza di sole e quando le foglie sono asciutte per evitare che si danneggino. Se la semina è avvenuta ad aprile dopo aver vangato il terreno, la prima concimazione viene messa in opera ad agosto: bisogna spargere una quantità non troppo abbondante di azoto a lenta cessione.

Successivamente, in vista dell'inverno, si aggiunge al terreno concime a base di potassio durante il mese di novembre; invece a marzo oppure ai primi di aprile si sparge azoto a pronto effetto per favorire la ripresa vegetale. Infine a giugno, quando il tappeto erboso ha assunto un aspetto rigoglioso, si concima il terreno con prodotto a lenta cessione bilanciato.

26/08/2019 — Alias Srl