Pisello rampicante
Pisello C. Cristoforo
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Cosa sono i piselli rampicanti
I piselli rampicanti sono una varietà di Pisum sativum che si distinguono per la loro capacità di crescere in altezza grazie all’uso di supporti verticali. Questa caratteristica li rende ideali per chi ha spazi ridotti o vuole sfruttare al meglio le superfici verticali del proprio orto o giardino. A differenza delle varietà nane, che rimangono compatte e basse, i piselli rampicanti possono superare i 150-200 cm di altezza, sviluppando numerosi fusti ricchi di foglie e viticci.
Queste piante leguminose, appartenenti alla famiglia delle Fabaceae, sono molto apprezzate per la produzione abbondante e continua di baccelli teneri e dolci. I baccelli contengono numerosi semi globosi, di colore verde chiaro o scuro, e sono un ingrediente molto versatile in cucina. I piselli rampicanti sono anche un’ottima scelta per l’agricoltura biologica, grazie alla loro capacità di fissare l’azoto nel terreno, migliorandone la fertilità.
Si tratta di una coltura piuttosto resistente al freddo e adatta sia alla semina primaverile che autunnale, con un ciclo colturale di circa 60-90 giorni. Coltivare piselli rampicanti è quindi una soluzione intelligente per ottenere ottimi raccolti in poco spazio, con il vantaggio di un prodotto sano, naturale e gustoso.
I principali vantaggi dei piselli rampicanti
Coltivare piselli rampicanti offre una serie di vantaggi pratici e produttivi che li rendono una delle scelte preferite sia dagli orticoltori amatoriali che dai coltivatori esperti. Il primo grande beneficio è legato allo sfruttamento dello spazio verticale: queste piante crescono in altezza, liberando spazio a terra per altre colture e permettendo una maggiore densità di semina anche in orti di piccole dimensioni.
Un altro vantaggio fondamentale è la produzione abbondante. I piselli rampicanti, rispetto a quelli nani, tendono a produrre più baccelli per pianta e su un periodo più prolungato, garantendo così raccolti più ricchi e continui. I frutti risultano spesso più grandi e dolci, rendendoli ideali per il consumo fresco, la surgelazione o la conservazione.
Dal punto di vista della gestione colturale, i piselli rampicanti risultano facili da monitorare e raccogliere, poiché i baccelli si sviluppano in alto e sono ben visibili, riducendo anche il rischio di danni da umidità o muffe. Questo rende il raccolto più sano e il lavoro dell’orticoltore più agevole.
Le varietà più diffuse di pisello rampicante
Nel mondo della coltivazione dei piselli rampicanti, esistono diverse varietà selezionate per gusto, produttività e resistenza, ognuna con caratteristiche uniche che la rendono adatta a specifiche esigenze. Tra le più apprezzate troviamo:
Pisello Alderman
Questa è una delle varietà più conosciute e coltivate. Si distingue per la notevole altezza della pianta, che può superare i 2 metri, e per i lunghi baccelli rugosi, contenenti piselli dolci e teneri. L’Alderman è ideale per la raccolta prolungata e si adatta bene sia all’orto che a coltivazioni più estese. È apprezzato per la sua alta resa e per la qualità eccellente dei semi, ottimi anche per la surgelazione.
Pisello C. Cristoforo
Questa varietà è apprezzata per la resistenza alle basse temperature e la precocità nella produzione. I suoi baccelli sono mediamente lunghi e ricchi di semi saporiti. È perfetta per chi desidera una coltivazione invernale o di inizio primavera, grazie alla sua rusticità e adattabilità a diversi climi.
Pisello Lavagna
Si tratta di una varietà tradizionale italiana, particolarmente amata per il sapore intenso e la consistenza soda dei piselli. I baccelli sono robusti, e la pianta si sviluppa in modo vigoroso. Ideale per la coltivazione in campo aperto, il Lavagna è un pisello rampicante che coniuga qualità organolettiche eccellenti con una buona produttività.
Pisello Telefono Rampicante
Questa è forse la varietà più popolare tra gli appassionati di orto. I suoi baccelli sono grandi, lunghi fino a 12 cm, e contengono fino a 10 semi dolcissimi. La pianta è molto vigorosa e necessita di tutori robusti, ma garantisce una raccolta abbondante e di qualità superiore. Il nome “Telefono” deriva dalla somiglianza dei baccelli, per lunghezza, ai vecchi cavi telefonici.
Ogni varietà ha i suoi punti di forza, e la scelta può dipendere dalla stagione di semina, dal gusto personale o dallo spazio disponibile. In ogni caso, tutte garantiscono ottimi risultati se coltivate con cura.
Quando e come seminare i piselli rampicanti
La semina dei piselli rampicanti è un momento cruciale per garantire una crescita sana e produttiva. Queste varietà prediligono temperature fresche e possono essere seminate due volte l’anno: in autunno (da ottobre a dicembre, nelle zone a clima mite) e in primavera (da febbraio a aprile, a seconda delle regioni). Evitare i periodi di gelo intenso o le giornate troppo calde è fondamentale per una buona germinazione.
I semi vanno posti direttamente nel terreno, poiché non amano il trapianto. Prima della semina, è consigliabile ammollarli in acqua tiepida per 12-24 ore, in modo da favorire una germinazione più rapida e uniforme. La profondità ideale è di circa 3-5 cm, con una distanza di 5-10 cm tra un seme e l’altro, su file distanziate di almeno 50-70 cm per facilitare la crescita delle piante e l’installazione dei supporti.
Il terreno ideale per i piselli rampicanti è ben drenato, soffice e ricco di sostanza organica, con un pH leggermente alcalino. È utile arricchire il suolo con compost maturo o letame ben decomposto, evitando però un eccesso di azoto, che potrebbe favorire lo sviluppo delle foglie a discapito della fioritura.
La posizione deve essere ben soleggiata, anche se queste piante tollerano la mezz’ombra. Una volta seminati, è importante mantenere il terreno umido, evitando i ristagni idrici. Già dopo 8-12 giorni, con condizioni favorevoli, si potranno vedere i primi germogli spuntare dal suolo.
La corretta semina è il primo passo per ottenere una pianta vigorosa e produttiva: seguendo queste indicazioni si pongono le basi per una coltivazione di successo.
Cura e manutenzione della pianta
Per ottenere una pianta sana e produttiva, è essenziale prestare attenzione ad alcune semplici ma fondamentali pratiche di cura e manutenzione. Una delle prime necessità dei piselli rampicanti è il sostegno verticale: essendo varietà che si sviluppano in altezza, devono essere supportate da reti, canne o graticci fin dai primi stadi di crescita. Installare i tutori precocemente aiuta la pianta ad aggrapparsi fin da subito, evitando danni alle radici in fase avanzata.
L’irrigazione va gestita con equilibrio: i piselli rampicanti richiedono un terreno costantemente umido, ma non tollerano i ristagni. È preferibile annaffiare nelle ore più fresche della giornata, in modo da evitare shock termici e favorire l’assorbimento dell’acqua. In particolare, durante la fioritura e l’ingrossamento dei baccelli, l’apporto idrico va leggermente aumentato.
Dal punto di vista nutrizionale, i piselli non sono molto esigenti. Essendo leguminose, hanno la capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, migliorandone la fertilità anche per le colture successive. Tuttavia, può essere utile un apporto leggero di compost o concime a base di potassio e fosforo, soprattutto se il terreno è povero.
È importante monitorare costantemente la pianta per individuare eventuali segni di malattie o parassiti, come oidio, afidi o larve. In caso di infestazioni, si può ricorrere a trattamenti naturali come il sapone molle potassico o estratti vegetali. Un buon ricircolo d’aria tra le piante e un’irrigazione alla base (non sulle foglie) aiutano a prevenire l’insorgere di funghi.
Raccolta e conservazione dei piselli rampicanti
La raccolta dei piselli rampicanti rappresenta uno dei momenti più gratificanti per chi li coltiva. Il periodo di raccolta varia a seconda della varietà e del periodo di semina, ma in genere avviene 60-90 giorni dopo la semina, quando i baccelli sono ben formati, turgidi e ancora teneri. Per ottenere il massimo della dolcezza e della qualità, è importante non attendere troppo: i piselli giovani sono più dolci, meno fibrosi e più ricchi di nutrienti.
La raccolta deve essere effettuata manuale, preferibilmente al mattino, quando le piante sono fresche e i baccelli più facili da staccare. Si consiglia di utilizzare entrambe le mani, tenendo fermo il fusto con una e staccando il baccello con l’altra, per evitare di danneggiare la pianta. È importante effettuare raccolte frequenti e regolari, ogni 2-3 giorni, per stimolare la produzione continua di nuovi baccelli.
Una volta raccolti, i piselli possono essere conservati freschi in frigorifero per 2-3 giorni, meglio se dentro un sacchetto forato o un contenitore traspirante. Per prolungare la conservazione, è possibile sbollentarli e surgelarli, mantenendo intatte le proprietà nutrizionali e il gusto. In alternativa, i piselli possono essere essiccati per l’uso in zuppe e minestre, oppure conservati sottovuoto.
Per chi vuole conservare i semi per la stagione successiva, è sufficiente lasciare alcuni baccelli maturare completamente sulla pianta fino a quando non diventano secchi e di colore marroncino. I semi vanno poi estratti, lasciati asciugare per qualche giorno all’ombra e conservati in un luogo fresco, asciutto e buio fino alla semina successiva.
Seguendo questi accorgimenti, i piselli rampicanti offriranno raccolti generosi e versatili, perfetti per una cucina sana e a chilometro zero.