Carota
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Semi di Carota
Nome botanico: Daucus carota
La carota non è un cibo gradito a tutti: molti infatti rifiutano la sua dolcezza - non considerandola accettabile in un ortaggio - mentre altri sono perplessi circa la sua croccantezza. Queste sono però caratteristiche che rivelano alcuni dei punti di forza di questa radice, cioè la ricchezza di sali minerali e zuccheri e l'alto contenuto di fibre. Il gusto dolce ne fa un ingrediente eccellente per primi, secondi piatti e contorni in cui giocare sui contrasti di sapore, ma anche per preparare la classica torta arricchita dalle mandorle.
Origini e storia
Classificata da Linneo nel 1753 con il nome di Daucus carota, si tratta di una pianta erbacea, dalle infiorescenze bianche raccolte a ombrello, di cui si consuma la radice, che - in base alle varietà - ha colori che vanno dal bianco di quelle coltivate per il foraggio, al giallo e all'arancione, dal rosso fino al viola.
La pianta spontanea si trova ovunque in Europa, Asia - dove ha le sue origini, forse in Afghanistan - e Africa settentrionale, da cui la diffusione è passata in seguito ad Australia e Nord America; non è raro trovarla come infestante in punti aridi delle campagne o anche ai margini delle città, poiché i suoi semi resistono nel terreno mantenendo la loro germinabilità da 2 a 5 anni. Gli ortaggi comunemente presenti sulla nostra tavola sono varietà sviluppate a partire dalla sottospecie "sativa", cioè spontanea.
Proprietà nutritive e benefici della Carota
Come accennato, la carota è un ortaggio ricchissimo di sali minerali, oltre ad avere un alto contenuto di vitamine. Il tipico colore così acceso è dovuto all'abbondanza di carotene, dalla cui metabolizzazione si ricava la vitamina A, che funziona anche come antiossidante; inoltre, possiede in abbondanza vitamina C e potassio, selenio, una discreta quantità di calcio e altri microelementi preziosi per la salute. Con solo 35 calorie ogni 100 grammi di peso, è indicata nelle diete ipocaloriche, mentre per mantenere la maggior quantità possibile di vitamine - che vanno distrutte alle alte temperature - è consigliabile consumarla cruda o cotta al vapore.
Congelata, i principi nutrizionali si conservano al meglio ad una temperatura non inferiore a 0°; l'alta percentuale di fibre contenuta - che rende la carota una verdura ideale per il buon funzionamento dell'intestino – perde, come è noto, a sua volta consistenza se l'umidità è eccessiva o la temperatura troppo bassa.
Utilizzo della carota in cucina
La carota ha un gusto naturalmente fresco e delicato e si trova in vendita tutto l'anno; si può tagliare a bastoncini da friggere in pastella, o grattugiare cruda in scaglie sottili e condire con limone, olio e aneto oppure timo - o altre erbe a piacere - per farne un contorno estivo.
Sempre cruda, si può utilizzare come una delle verdure con cui preparare il pinzimonio; costituisce un'ottima base per dei centrifugati, da realizzare mescolandola ad esempio con succo di lime e insaporendo il tutto con poco tabasco e sale, per ottenere una bevanda ricca di aromi e vitamine, dal sapore esotico e molto utile per aiutare l'abbronzatura. Infatti, il betacarotene contenuto ha funzione antiossidante, ma entra come componente in alcune creme abbronzanti proprio per la sua azione di supporto all'accumulo della melanina nell'epidermide.
Sono però da evitare i preparati "fai-da-te" con foglie e succo di carota, che possono macchiare la pelle, irritarla o peggio. La pianta della varietà selvatica può infatti essere scambiata con quella della cicuta, che appartiene alla stessa famiglia e che è nota per essere stata impiegata per uccidere Socrate.
Consigliata nelle stagioni più fredde è invece la classica torta con farina di mandorle, nella quale il gusto dell'ingrediente principale - ricco di zuccheri semplici - e il colore allegro che conferisce al dolce lo rendono un dessert adatto a molte occasioni e molto sano. Ugualmente, una crema a base di carota, con punte di asparago, profumata con erba cipollina e accompagnata da crostini, può costituire un ottimo primo piatto.
Curiosità
La carota si usa da sempre come elemento naturale per colorare i tessuti, a cui regala un colore che va dal giallo all'arancione chiaro.
In America settentrionale, dove questo ortaggio come lo conosciamo ora fu importato, è anche chiamata "merletto della Regina Anna" (Queen Anne's Lace). Il nome si deve alla regnante alla cui volontà - si dice - fu dovuta l'introduzione della pianta, e all'aspetto dell'ombrella delle infiorescenze, bianca e leggera come un ricamo ma con un piccolo cuore rosso, là dove sarebbe caduta una goccia di sangue dal dito che la regina si punse con l'ago.