Asparagio
Semi di Asparagio
Nome botanico: Asparagus officinalis
Alcuni cibi già anticamente considerati particolarmente gustosi erano spesso riservati solo alla tavola di sovrani e imperatori. Asparago e lattuga sono fra le prelibatezze vegetali il cui consumo era un tempo vietato o proibitivo per la gente comune, per via della rarità o del costo eccessivo. Ora è possibile estendere il periodo della produzione (purtroppo comunque ridotto nel caso di questo delizioso turione) e i prezzi sono decisamente più accessibili, così come le varietà create nel corso del tempo - soprattutto a partire dal XVIII secolo - sono più numerose, mentre il sapore, il colore e soprattutto la resa offrono un'ulteriore differenziazione fra i tipi.
Origini e storia
Originario probabilmente dell'Asia Minore ma diffuso anche in Africa del Nord ed Europa centrale e meridionale, era coltivato già dagli antichi Egizi, noto ai Greci - ne parla ad esempio lo scrittore e botanico Teofrasto - ed era estremamente apprezzato dai Romani, che ci hanno lasciato meticolosi manuali sulla loro coltivazione e accurati consigli di preparazione.
Alcuni imperatori addirittura fecero costruire delle navi appositamente destinate a rifornirsi di questo ortaggio nelle lontane zone di produzione. Coltivato a Bisanzio già nel 1100, nel resto d'Europa si diffuse seguendo l'esempio della Francia, che ne iniziò la coltivazione nel XV secolo. In Gran Bretagna la popolarità dell'asparago giunse al culmine nel secolo seguente, mentre solo in un secondo tempo fu introdotto anche in America settentrionale.
Proprietà nutritive e benefici
Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, cioè la stessa di aglio e cipolla, con cui i turioni - ossia la parte dell'asparago che mangiamo - ha in comune anche l'abbondanza di vitamina A, PP, del gruppo B e di minerali come fosforo e manganese.
Il caratteristico, poco gradevole odore percepibile nell'urina già pochi minuti dopo averlo consumato si deve ad un acido contenente zolfo e caratteristico di questa pianta, meglio nota e da sempre - quanto a lati positivi - per i suoi effetti diuretici. Possiede anche capacità leggermente lassative e galattagoghe - cioè, stimola la secrezione di latte.
Utilizzo dell'Asparago in cucina
Delizioso semplicemente cotto al vapore, da solo o condito con poco olio, l'asparago è sul momento abbastanza saziante - contiene infatti una discreta quantità di fibre - e può essere consigliabile nelle diete che puntano al dimagrimento, per la bassa quantità di calorie che fornisce e l'effetto diuretico. La ricchezza di oligo-elementi e il sapore leggero e inconfondibile lo rendono prezioso per un'alimentazione allo stesso tempo salutare e ricca di gusto.
Eliminata la parte terminale biancastra (che è fibrosa, quasi insapore e povera di nutrienti), il resto del gambo si può far bollire immergendolo con le punte verso l'alto, mantenute fuori dall'acqua perché molto delicate e per conservarne al meglio il gusto. Per chi non ha particolari problemi di peso o di salute, l'asparago si può apprezzare servendolo semplicemente con della maionese, oppure in un tegame abbastanza capace insieme a delle uova in camicia o all'occhio di bue.
Ancora, si può ricoprire con del formaggio tipo asiago, spolverizzarlo di sale e di pepe e lasciare gratinare leggermente il tutto.
Un risotto agli asparagi arricchito da poca scorza d'arancia tagliata a fili sottili e con pistacchi sbriciolati potrebbe diventare un ottimo primo piatto un po' speciale. Nei mesi freddi ci si può viziare con una zuppa alla pavese arricchita da punte e pezzetti di gambo, oppure preparare una torta salata - ideale per un buffet - aggiungendolo a scarola, mozzarella e gorgonzola.
Curiosità
Ciò che mangiamo non è né una radice né il fusto della pianta, bensì il "turione", la parte derivata dai rizomi (fusti modificati) che affiora alla superficie del terreno e che nelle varietà bianche è rincalzata, vale a dire, coperta dalla terra, per aumentarne la delicatezza e farle assumere il colore pallido.
Per il consumo è assolutamente necessaria una qualche forma di cottura ed esistono anche varietà spontanee, che sono però molto amare.
Un ben riuscito dipinto di Édouard Manet ritrae un mazzo di asparagi, vegetali spesso raffigurati nelle nature morte di numerosi artisti fiamminghi e olandesi del XVI e XVII secolo, oltre a comparire anche nei "ritratti" composti di frutta e verdura dell'italiano Arcimboldo.